È davvero il caso di fare ricorso?
Attenzione alle tante notizie che leggete sui ricorsi vinti in tema di scuola, e sulle fantastiche possibilità che vi promettono se solo vi decidete a fare questa o quella causa. La realtà purtroppo è diversa.
Sebbene, a nostro parere, sia essenziale per il personale scolastico restare aggiornato sulle novità giurisprudenziali nelle materie d’interesse, la valutazione dell’opportunità di fare ricorso e agire in giudizio non è semplice senza un adeguato e obbiettivo supporto.
Chiaramente anche in questo campo vigono logiche commerciali. Molte fonti di informazione si concentrano sulle cause vinte, mentre non leggerete quasi mai delle cause perse.
Si finisce infatti con lo spacciare per grande vittoria un provvedimento cautelare che pur avendo una grande valenza, il giudizio di merito potrebbe sconfessare. Oppure anche quando c’è una notizia positiva, spesso vengono sottovalutati i risvolti negativi legati alla vicenda.
Per pura esemplificazione, vi riassumo la mia opinione sulle seguenti cause:
- laurea+24 Cfu, tutte le cause che mirano a farvi ottenere l’abilitazione, se in possesso di laurea più 24 Cfu, a nostro avviso possono portare al massimo ad ottenere per un paio di anni una cautelare. Questa permetterà di accedere alla fascia degli abilitati, per poi venire cancellati da questa fascia una volta arrivati alla sentenza di merito. Se avete qualche anno di anzianità lavorereste comunque;
- ricostruzione di carriera, un ricorso per ottenere una ricostruzione di carriera migliorativa rispetto a quella fatta dopo l’anno di prova può essere una buona mossa. Ma non si può generalizzare. Bisogna vedere quale è stata la nostra carriera prima del ruolo da insegnanti. Per gli Ata è più probabile che il ricorso possa garantire un miglioramento retributivo;
- suppletive per il concorso straordinario ruolo in tempo di Covid, ci sono delle possibilità solo per i docenti in quarantena o ammalati nei giorni della prova, negli altri casi la giurisprudenza ha lasciato in genere ben poche speranze ai ricorrenti;
- recupero scatti di anzianità e differenze retributive per il periodo di preruolo, esse sono da considerarsi buoni fondamenti per un ricorso, visto che, generalmente, esso viene accolto sebbene con delle differenze, a seconda del Tribunale, circa la quantificazione delle stesse;
- laureati o diplomati non abilitati in seconda fascia, vedi punto uno.
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